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- Unità di misura -

convenzioni internazionali

 

Quasi in ogni libro di testo, scientifico e no, relazione tecnica o contratto può capitare di leggere dei particolari valori numerici correlati di unità di misura. Altrettanto spesso capiterà di incorrere in errori di scrittura di questi valori seguiti dai rispettivi simboli. La persistenza di tale fenomeno è legata principalmente all’analfabetismo tecnico-scientifico dilagante, anche tra “esperti del settore” che troppo spesso guardano con superficialità a convenzioni considerate superflue e magari obsolete.
In realtà, molti non si rendono conto dell’importanza fondamentale di un corretto uso delle convenzioni (principalmente in ambito tecnico) e, nel caso particolare che tratteremo, delle unità di misura.
Un’ambiguità nella dichiarazione della scelta del sistema di misurazione può comportare addirittura il fallimento di un progetto, anche se si tratta di una sofisticata missione spaziale, persino se progettata dalla NASA. Si pensi a tal proposito alla sonda Mars Climate Orbiter, predisposta per raggiungere Marte il 23 settembre 1999, persa irrimediabilmente per aver confuso con superficialità alcune unità di misura tipicamente e convenzionalmente europee con altre americane. La conseguenza è stata una notevole perdita di denaro, di tempo e di credibilità. Se la missione fosse stata umana e non automatica cosa sarebbe successo?
Un altro evento rilevante può essere l’invalidazione di atti, documenti e contratti nei quali siano presenti unità di misura scritte non rispettando le normative internazionali e nazionali.
Intuiti a grandi linee i motivi per cui anche un semplice carattere scritto in minuscolo invece che maiuscolo possa portare a risultati disastrosi, passiamo ad una descrizione rigorosa ma concisa delle principali regole da seguire per scrivere correttamente, senza ambiguità alcuna, cifre e relative unità di misura.
Attualmente esistono due principali sistemi di unità di misura:

- Sistema Internazionale di Unità (SI): è il sistema utilizzato ufficialmente in Europa e in alcuni altri paesi e dovrebbe essere il sistema utilizzato in tutto il mondo per garantire uniformità di linguaggio;

- Sistema britannico fps (foot, pound, second): è il più importante sistema britannico, quindi usato nei paesi anglosassoni e principalmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America.

Prima di approfondire gli aspetti più importanti del SI, spendiamo alcune parole per i sistemi britannici. Ne esistono diversi tipi (fps, fss e flbfs) ma quello che potremmo far corrispondere a grandi linee al nostro SI è proprio il sistema fps. In tale sistema le tre grandezze fondamentali sono la lunghezza (foot=piede), la massa (pound=libbra) e il tempo (second=secondo).
Per curiosità riportiamo alcuni valori di conversione dal sistema britannico al SI (per la precisione tali valori numerici sono quelli più utilizzati, ma esistono alcune differenze a seconda del sistema britannico scelto).

Scopriamo ora quali regole devono essere seguite nel SI se si devono utilizzare delle unità di misura.
Prima di tutto è fondamentale imparare le norme di scrittura.

 

NORME DI SCRITTURA DEL SI

- Le unità devono sempre essere scritte in carattere tondo minuscolo, prive di accenti e altri segni grafici (come la dieresi, la cedilla, la Ø danese); per esempio, si deve scrivere ampere e non ampère o Ampère (anche se tale unità deriva da un nome proprio va scritta sempre in minuscolo)

- I simboli si devono sempre scrivere con l’iniziale minuscola, tranne quelli derivanti da nomi propri; ad esempio, si deve scrivere K per kelvin (deriva, infatti, dal nome del fisico irlandese Lord Kelvin), e kg invece di Kg per il kilogrammo (infatti, in questo caso il simbolo non deriva da nessun nome proprio) o ancora m e non M per il metro

- I simboli non devono mai essere seguiti dal punto; quindi, avremo N e non N. per il newton e ancora J e non J. per il joule

- I simboli devono sempre seguire il valore numerico e non viceversa, e devono essere staccati da esso con uno spazio vuoto; infatti, scriveremo 32 m e non m 32 o 32m

- L’unità di misura, se utilizzata in un contesto discorsivo, deve essere scritta per esteso; infatti, diremo “…il metro è un’unità fondamentale nel SI…” al posto di “…il m è un’unità fondamentale nel SI…”

- Se il simbolo dell’unità è composto da più unità non si devono utilizzare trattini ma solo spazi o puntini a metà altezza; quindi, avremo N m o N·m invece di N-m che è sbagliato

Queste sei regole sono necessarie e sufficienti per scrivere correttamente le unità di misura del SI.
Riportiamo alcuni esempi utili a cancellare ogni dubbio:

 

LE SCALE DI TEMPERATURA

Le scale di temperatura richiedono una particolare attenzione rispetto alle usuali unità di misura, inoltre presentano alcune peculiarità.
Ne esistono cinque differenti tipi, i principali, che sono:

- Scala Celsius: Introdotta nel 1742 dall’astronomo svedese A. Celsius, è una scala centigrada ed è costruita attribuendo il valore 0 alla temperatura del ghiaccio fondente in equilibrio con acqua, alla pressione atmosferica, e 100 alla temperatura dell’evaporazione dell’acqua distillata a pressione atmosferica. Il simbolo è °C

- Scala Fahrenheit: Introdotta nel 1724 dal medico tedesco G. Fahrenheit, è costruita attribuendo 32 e 212 alle temperature rispettivamente prima indicate come riferimento per la Scala Celsius. Il simbolo è °F

- Scala Réaumur: Introdotta nel 1732 dal fisico francese A. R. Réaumur, attribuisce i valori 0 e 80 alle temperature scelte come riferimento. Il simbolo è °r

- Scala Kelvin: Introdotta nel 1847 dal fisico irlandese W. Thomson (Lord Kelvin), è costruita attribuendo i valori 273,15 e 373,15 alle temperature scelte come riferimento. È anch’essa centigrada e quindi direttamente riconducibile alla Scala Celsius. Lo zero di tale scala coincide con il cosiddetto zero assoluto, è per questo che viene spesso chiamata Scala assoluta delle temperature. Il simbolo è K

- Scala Rankine: Introdotta nel 1860 dal fisico inglese W. J. Rankine, è anch’essa una scala assoluta ma riferita alla Scala Fahrenheit. I valori di riferimento sono 491,67 e 671,67. Il simbolo è °R

Possiamo fare alcune osservazioni.
Sia la Scala Celsius che quella Kelvin sono centigrade, quindi è errato definire e leggere °C come grado centigrado, esso è il grado Celsius.
Tutte le scale di temperatura sono espresse in gradi tranne la Kelvin che invece non presenta il simbolo di grado. È quindi sbagliato scrivere 485 °K, la scrittura corretta è 485 K.
Le scale Rankine e Réaumur sono ormai in disuso, la Celsius è utilizzata quasi in tutti i Paesi europei e in moltissimi altri, la Fahrenheit è utilizzata nei paesi anglosassoni e la Kelvin è universalmente utilizzata in campo scientifico.
Lo zero assoluto è ancora spesso indicato, su riviste di ogni tipologia, con 0 °K = –273,16 °C, commettendo un duplice errore. La scrittura esatta è, infatti, 0 K = -273,15 °C, dove è differente sia l’indicazione del simbolo del kelvin che il valore numerico del corrispondente grado Celsius. L’errore sul valore numerico lo si commette perché si confonde erroneamente il punto di fusione del ghiaccio (già citato) che corrisponde a 273,15 °C e il punto triplo dell’acqua (temperatura alla quale coesistono contemporaneamente acqua liquida, gassosa e ghiaccio alla pressione di 4,58 mmHg, cioè millimetri di mercurio) che corrisponde a 273,16 °C.

 

UNITA' DI MISURA VIETATE

Secondo le diverse direttive europee alcune unità di misura dovrebbero essere in disuso e altre assolutamente fuori legge, ma nonostante questo sono ancora spesso utilizzate.
Per curiosità vediamone un elenco di quelle più note:

Oltre a queste sono ovviamente vietate le unità dei sistemi differenti dal SI.

 

UNITA' DI MISURA NON APPARTENENTI AL SI MA AUTORIZZATE

Esiste una classe di particolari unità di misura che non appartiene al SI ma che è d’uso comune ed è autorizzata. Le unità più note sono:

Dove rad indica il radiante, cioè l’angolo piano con il vertice nel centro della circonferenza che sottende un arco di lunghezza uguale al suo raggio.

 

PREFISSI DI MULTIPLI E SOTTOMULTIPLI DELLE UNITA' DI MISURA

Per scrivere in modo più sintetico alcuni risultati numerici si possono utilizzare i prefissi dei multipli e dei sottomultipli previsti dal SI, adattabili a tutte le unità di misura.
Vediamone alcuni:

Alcuni esempi di utilizzo possono essere:

- 27 mm corrisponde a 27 micrometri cioè 27 milionesimi di metro, comunemente chiamati micron e a tal proposito si può aggiungere che non ha senso scrivere 27 m per indicare la stessa quantità appena scritta, infatti, quest’ultima non significa assolutamente nulla

- 480 MJ corrisponde a 480 megajoule cioè 480 milioni di joule

- 32 pA corrisponde a 32 picoampere cioè 32 millesimi di miliardesimo di ampere (e non 32 pascal che si indica con 32 Pa)

Anche in questo caso potremmo aggiungere altri esempi e altri prefissi tralasciati, ma sarebbe superfluo.

 

ESEMPI DI ERRORI/ORRORI COMUNI

Qui riportiamo i più comuni errori che giornalisti, insegnanti, tecnici e non esperti del settore commettono quotidianamente. Può capitare di leggere la durata di una gara olimpica indicata con 25' 33'', utilizzando i simboli dei minuti e secondi d’angolo invece della corretta scrittura 25 min 33 s; si legge comunemente kmh per indicare una velocità di un’auto invece del corretto km/h; si legge mq per indicare l’estensione di una superficie invece di m2, ignorando che mq rappresenta il milliquintale, cioè l’ettogrammo; la potenza è spesso indicata in kilowattora invece che kilowatt; il calore è fornito in gradi Celsius invece che joule e così via.

Questi sono solo alcuni esempi ma la lista potrebbe allungarsi all’infinito, mostrando come l’analfabetizzazione metrica sia estremamente e drammaticamente diffusa.

 

CURIOSITA'

Esiste una vecchia curiosità. Nel 1793 la Convenzione Nazionale adottò la decimalizzazione del giorno con il seguente decreto: “Il giorno è diviso in 10 ore, l’ora comprende 100 minuti decimali”.
Tale decreto, com’è intuitivo, non è mai stato attuato.
Quindi non tutte le convenzioni sono poi adottate dai diversi stati, soprattutto se apportano cambiamenti così drastici da risultare antipopolari anche se probabilmente utili.

 

TESTO CONSIGLIATO

Il più completo riferimento bibliografico, dal quale abbiamo preso ampio spunto, è:

Fazio M. SI, MKSA, CGS & Co. – Dizionario e manuale delle unità di misura, Zanichelli

 

Giugno 2002

 

Luca Derosa

 

 
     

 

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