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Associazione Culturale Micene

- Parole in Movimento -

           
 

 

 

 

   

 

- Formidabili quegli anni -

di Mario Capanna, ed. Rizzoli

 

Lo stile di Capanna è piano, assolutamente immediato, accessibile quindi ad ogni lettore che si volesse avvicinare alla conoscenza dei fatti del 1968, non solo italiani.
"Formidabili quegli anni" (ediz. Rizzoli, 8,52 euro) è uscito ormai molti anni or sono: come può apparire il Sessantotto ai nostri occhi aleggianti sull'alba del XXI secolo? Grande utopia? Occasione mancata e irripetibile? Gigantesca seduta di autocoscienza chiusasi senza definit(iv)e soluzioni?
Probabilmente tutte queste cose assieme, anche se è quantomeno azzardato affermare che la contestazione di quegli anni abbia portato solo il terrorismo (prima) e il mai abbastanza vituperato riflusso (negli anni '80), sarebbe tesi troppo superficiale. La grande fantasia si è mossa, ma non è andata al potere.
Capanna ha dedicato tutta la sua vita alla libertà di espressione, al rifiuto del conformismo, al ristagno intellettuale per pochi (intimi): e, per l'appunto, è stato uno dei protagonisti, anzi: l'indiscusso leader del sessantotto italiano, non solo milanese (a Milano Capanna si è laureato).
Tante le difficoltà in quei momenti, non di rado drammatici: gli scontri con le forze dell'ordine, talora cruenti; Piazza Fontana; l'esordio della maggioranza silenziosa. Con questi ostacoli i giovani d'allora, segnatamente quelli del Movimento Studentesco, dovettero fare i conti (sono stati loro, forse, la prima generazione impegnata della storia d'Italia). Senza dimenticare che quella gioventù, per circa un decennio, era terribilmente ed ideologicamente spaccata tra destra e sinistra.
Dalla ristampa edita nel '98 Capanna ha inserito due tra le tante lettere che gli arrivarono, nel 1988, dopo l'uscita nelle librerie del suo testo. Una di esse appartiene a una diciottenne dell'epoca, ed è molto interessante oltrechè, va ammesso, ormai paleostorica. La ragazza, di getto, esprime tutta la sua ammirazione per la persona e per le azioni di Capanna negli anni, oltre che per quel periodo storico: le frasi della giovane (oggi vicina ai 35 anni...) paiono reperti d'un altra era, davvero: molta tenerezza e ammirazione si può provare. Nessuna 18enne attuale si esprimerebbe come una omologa di 15 anni fa.
Si può essere d'accordo o meno con le idee di Capanna: bisogna tuttavia ammettere che tenacità, ardore e coraggio non sono mai mancate a quest'uomo, ormai divenuto un padre nobile della nostra società (pur essendosi un po' defilato: la sua esperienza politica è terminata circa 20 anni fa).
Capanna, nel commosso ardore del racconto, è però incorso in un grave errore storico: Malcom X, assassinato nel '65, non poté prendere il posto, nel Black Power, di Martin L. King, a sua volta ucciso nel '68. L'autore, inoltre, sopravvaluta (forse nell'enfasi del momento) i cosiddetti "ragazzi del 1985", che, contestatori in quel periodo, non hanno lasciato tracce, in pratica, nella nostra storia. Almeno per ora. "Formidabili", allora, quei giorni? Ci soccorre Alessandro Manzoni :"Ai posteri l'ardua sentenza". E' il solito discorso: gli anni della giovinezza sono, per chi non ha un presente colmo di serenità (molti, quindi), sempre magnifici e gaudenti.

 

Matteo Cogorno

 

   
     

 

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